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Il Bene Comune

Autore: Ghost Horse
Formato
15,00 €
Tasse incluse
  1. Fulfillment Center 04:17
  2. Idea 04:17
  3. Q 07:51
  4. Stand Stan 03:23
  5. EBO 05:43
  6. Warsaw 06:05
  7. Il Bene Comune 10:43

Dan Kinzelman - saxophones, bass clarinet
Filippo Vignato - trombone
Glauco Benedetti - tuba, euphonium, pocket trumpet, flugelhorn
Gabrio Baldacci - baritone guitar
Joe Rehmer - bass
Stefano Tamborrino - drums
 
Produced in collaboration with Pisa Jazz
Recorded at Jambona Lab (Pisa) on May 15-17 by Antonio Castiello and Aldo De Sanctis
Mixed by Dan Kinzelman at Casaverde (Foligno)
Mastered by Marco Zangirolami

"Il bene comune": ineffabile e ambiguo, il termine di per sé non offre indizi intrinseci su cosa dovrebbe comportare la sua applicazione, anche se generalmente lo vediamo in una luce positiva. Impegnarsi in atti che percepiamo come promotori del bene comune può darci un’immensa soddisfazione personale, mentre partecipare ad azioni collettive mosse da questo desiderio può essere tra le esperienze più gratificanti a nostra disposizione come esseri umani. Ma la stessa malleabilità del termine lo rende uno strumento potente che può essere utilizzato da persone fantasiose e ambiziose per portare avanti i propri programmi. Coloro che sono in grado di offrire una visione accattivante del bene comune possono esercitare un potere enorme, influenzando profondamente il comportamento individuale su scala globale poiché il concetto funziona sia come la carota che come il bastone, uno strumento con cui premiare l’obbedienza e scoraggiare il dissenso attraverso massicce e diffuse pressione sociale.
 
I governi, i media e gli opinion leader competono per manipolare la percezione mainstream del bene comune, e l’uso abile della comunicazione e della propaganda può spostare le idee mainstream in modo tale da trasformare radicalmente comportamenti accettabili in tabù, e viceversa. Naturalmente, anche i dissidenti generalmente si radunano attorno a una visione alternativa del bene comune, e l’efficacia di tali movimenti dipende in parte dalla loro capacità di diffondere questa visione tra la grande popolazione, infiltrandosi e minando la narrativa tradizionale fino al momento in cui l’alternativa la visione raggiunge l’accettazione da parte del mainstream.
 
Composta durante il secondo blocco Covid in Italia nell'inverno 2020-21 attraverso corrispondenza digitale e incontri illeciti faccia a faccia, la struttura di base di questa musica si basa sulla familiarità condivisa con i moduli di base, prevalentemente motivi semplici e ripetuti. Questa semplicità consente una significativa libertà individuale per ciascun membro del sestetto, tuttavia questa libertà deve essere esercitata in modo responsabile per mantenere l'equilibrio all'interno della struttura più ampia ed evitare il collasso totale o la perdita del messaggio centrale. Le azioni individuali intraprese senza la dovuta attenzione e considerazione per il bene comune causeranno conseguenze impreviste, difficili da prevedere e gestire.
 
A partire dall'energia furiosa di 'Fulfillment Center' e dalla violenza percussiva di 'Idea', l'album naviga gradualmente verso acque più calme, passando per il lamento surreale di Stand Stan e il rauco finale di Varsavia fino a quando non siamo trascinati nel ciclico, ricorsivo loop dell'omonima traccia finale, una sorta di frattale musicale, composto da innumerevoli strati del seme generativo suonati a tempi mutevoli da ciascuno strumento. Qui ogni voce trova il suo posto nel coro: le ambizioni personali sono state esaurite o dimenticate, il loro fuoco si è finalmente spento nella silenziosa accettazione dell'unione finale, definitiva.

Data di uscita: 24 giugno 2022

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